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“Divinare”: tradizione e ricerca culinaria di chef Faia nel quartiere Testaccio

Chef Daniele nella cucina di “Divinare”

“Divinare”: tradizione e ricerca culinaria di chef Faia nel quartiere Testaccio

La scelta di ristoranti, osterie, bistrot e locande a Roma è davvero incontrollabile. In ogni quartiere è possibile gustare un buon piatto che ci parli della Capitale. Ricercatezza, attenzione e cura non sono, tuttavia, qualità che possono esser assicurate in ciascuno di questi posti. Per questo motivo è opportuno badar bene dove si pranzi e si ceni nella città eterna. Ciò che dura nel tempo e che ha radici antiche ha sempre modo di raccontare qualcosa in più. Il salto di qualità è sicuro se tradizione e storicità sposano un pizzico di contemporaneità ed innovazione. Il ristorante “Divinare” esprime, a pieno, questa sintesi. Collocato nel quartiere Testaccio, non lontano dalle Terme di Caracalla e da Porta San Paolo, questo locale offre garanzia di ricercatezza. Lo chef che domina la sua cucina è Daniele Faia.

Daniele Faia: dall’amor per la psicologia alla passione culinaria

Irpino, nato a Nusco in provincia di Avellino, dopo il diploma al Liceo Classico, si è trasferito a Roma per studiare psicologia all’Università “La Sapienza”. E’ durante questi studi che Daniele si è reso conto di voler coltivare la passione che ha dentro sin da bambino: la cucina. Galeotto fu un anno sabbatico. Chef Faia ha cominciato ad apprendere i primi rudimenti della cucina nel ristorante di un amico. Poi è la volta della “Gambero Rosso” Academy della Capitale, nella quale ha la possibilità di formarsi con docenti di alta specializzazione e noti chef italiani. La collaborazione con “Gambero Rosso” è continuata anche dopo gli studi. Ha lavorato a “Città del Gusto” accanto a maestri- chef come Cravero, Ciavattini e Nastri.

Dalla cucina di mare alla necessità di ritornare ai sapori natii

L’esperienza nella nota cittadella del Gambero ha aperto le porte a molte opportunità successive. Ha lavorato a Fiumicino nel ristorante “Pascucci al Porticciolo”. E’ poi la volta del Ristorante Livello 1 in zona Eur, noto locale di pesce. Successivamente ha lavorato per “Properzio- Osteria di mare”, in zona Prati. Il desiderio di ritornare, tuttavia, alla cucina delle origini, casareccia ed un po’ montana è forte. Ed è stato così che nell’aprile 2022 è approdato all’enoteca “Divinare”, aperta da più di vent’anni nel quartiere Testaccio. Il sodalizio con i titolari storici è immediato.

Atmosfera di casa: “Divinare” è la taverna di tutti noi

“Divinare” è una location accogliente. Appena entrati ci si sente accolti dal buon profumo della bottega cioccolateria alla sinistra e dalla vista delle numerose etichette di vino sparse sulle pareti. I tavoli sono in legno e l’arredamento è perfettamente in linea con la location che ha un po’ di storia. E’ possibile sedersi a pranzo o a cena senza preoccuparsi di cosa prendere e cosa mangiare. Sì perché c’è lo chef Daniele Faia a pensarci. L’artista culinario concepisce la cucina in maniera classica e tradizionale, se pur sia consapevole della necessità di fare entrar qualche contaminazione nei processi. I cavatelli ( fatti rigorosamente a mani), sono il suo piatto forte, a base di ragù di totano, essenza di pesto e chorizo. Da non sottovalutare, per delicatezza e combinazione, anche il salmone cotto in foglia di verza accompagnato da una salsa a base di cocco e funghi, con misticanza arricchita da piselli ed asparagi.

“Divinare”: tradizione e ricerca culinaria di chef Faia nel quartiere Testaccio. Un menu all’insegna di verdure, pesce e spezie.

Non si può rimanere delusi dal menu di questa stagione. C’è un po’ di tutto: tartare di pescato, carpaccio di peperoni, melanzana fondente, i tortelli stracciatella ed ‘Nduja, i tagliolini alla Nerano. Per secondi piatti è possibile gustare: il salmone con salsa Tom Ka Gai, il rombo in guazzetto alla mugnaia o la rana pescatrice.

Carpaccio di peperoni con una quenelle di patata schiacciata alle zucchine, maionese alle olive taggiasche, crema di bruschetta, battuto di pomodori secchi e fiori di zucca disidratati

“Divinare”: la leggerezza dopo i pasti è un’arma vincente

Sebbene Chef Faia conosca molto la tradizione sa sfruttare i nostri ingredienti campani per dar vita a piatti complessi grazie all’unione di semplicità e contaminazione internazionale.

Linguine con crudo cotto di crostacei, datterino giallo, basilico, fiori di zucca ed olio alla vaniglia.

Chef Daniele può vantare di essere preciso ed essenziale, di andare subito al dunque e trovare la soluzione. Questo suo modus operandi ha sposato la filosofia dei proprietari che hanno lasciato la cucina completamente nelle sue mani perché l’equilibrio dei gusti è la prima regola della sua arte. Non un ingrediente fuori posto, sapori bilanciati e prodotti dalla stagionalità controllata. Tutto ciò è accompagnato da tantissime opportunità di abbinare a pranzi o cene del buon vino. La cordialità dello chef e dei titolari sono, ancora di più, la nota distintiva della location.

Se volete sapere qualcosa in più di questo ristorante che è anche enoteca e possiede un lato che è anche cioccolateria potete consultare la loro pagina Instagram, cliccando qui https://www.instagram.com/divinare_roma/

La tradizione ha sposato l’innovazione graduata anche e soprattutto nei ristoranti. Per conoscere l’esperienza di “Deposito Winery” clicca qui.



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