Sud Food Express

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“Le Radici experience”: quanto “fine dining” alle porte del Cilento

“Radici”: legami alla terra ed autenticità di fine dining

“Radici” è una parola che profuma di autenticità. Indica un legame a qualcosa, un rapporto di stretto contatto con la terra, un’unione che non potrà tramontare. Se questo nome viene dato all’esperienza in un ristorante, il motivo è il lancio di un messaggio forte. “Le Radici experience” è una location nella location. Si tratta della genuina e originale formula di fine dining offerta dallo chef Matteo Sangiovanni e dalla sua brigata. All’interno dell’elegante Hotel Commercio a Battipaglia sono stati creati ambienti confortevoli, fini e di gran classe.

“Le Radici experience” e “Le Radici lounge”: un percorso di finezza

In primis è nato “Le Radici ristorante”, una proposta di qualità ed eccellenza che non fa trasparire alcun tipo di delusione nei volti di coloro che vi pranzano o vi cenano. Da inizio dicembre 2022 è stato lanciato il progetto “Le Radici experience” e “Le Radici lounge”, un percorso culinario ma anche visivo che comincia nell’ampio giardino chiuso ricreato all’ingresso dell’hotel. Tra sofa, poltrone ed eleganti piante è possibile accomodarsi per un aperitivo delicato, in un ambiente confortevole anche in inverno perché riscaldato. Si avrà la sensazione di esser su un terrazzo o in un giardino pensile. Il design ispira al total relax.

L’accesso alla sala lounge della location

Il genio dello chef Sangiovanni al servizio della famiglia Adinolfi

L’intera location è il frutto di impegno, dedizione e tanta esperienza. La sapienza della famiglia Adinolfi ha incontrato la genialità e la conoscenza del territorio dello chef Sangiovanni, fondatore del Team Costa del Cilento, creato con l’obiettivo di esaltare i prodotti dell’intera regione del Sud della Campania ed allo stesso tempo tutelarne le tradizioni. La filosofia del team è stata riportata sia nel ristorante “Le Radici” sia in “Experience”: offrire piatti delicati, elaborati e raffinati coinvolgendo tutti i sapori ed i profumi delle terre Cilentane, anche le più interne. La particolarità della proposta lounge più experience fa sì che il visitatore si abbandoni completamente allo chef, alla sua brigata ed allo staff.

Materie d’eccellenza e sapienza familiare: “Experience” è un percorso di qualità

L’esperienza è sicuramente un connubio tra materie prime d’eccellenza e la tradizione familiare e territoriale della famiglia Adinolfi. Alla luce di tutto ciò, entrambe le location offrono un alto livello di cucina. “Experience” è sicuramente un ambiente protetto, dove, oltre alla possibilità di scegliere tra diversi percorsi culinari, è possibile gustare dell’ottimo vino, consigliati anzi, potremmo dire, “accuditi” nella scelta dal sommelier Ivan. Il personale si dimostra gentile e attento ad ogni particolare. C’è cura, c’è rispetto, c’è attenzione. Dall’aperitivo alla cena, si è in mani sicure. Ogni piatto è un vizio verso il visitatore.

“Da Pioppi a Castellabate: in riva al mare e sulle spiagge dei sapori

Ma cosa ho mangiato? Il mio viaggio di sapori si è chiamato “Da Pioppi a Castellabate” ed è stato un amorevole percorso, sin dal principio. In apertura ho degustato crema di Ostica con caviale, panna cotta ai ricci di mare, cannolo di patate con maionese di patate e carpaccio di tonno, poi tartelletta con pralina di scarola, capperi olive e polipo, alici all’amalfitana , gelatina di pomodoro ( stellina), fogliolina di rucola e bietola con burro e alici di Menaica.

Lievitati e carta musica: delicatezza e morbidezza

Grissini, carta musica e tris di chips di patate viola, al pomodoro e alla rucola. Le minuzie che contornano l’entrée sono dimostrazione di qualità, di profondità e di attenzione. Notevole anche la selezione di lievitati preparati rigorosamente “in casa”: pane alla verza e pane bianco servito con burro di bufala e selezione di olii provenienti da tutte le regioni d’Italia. Il pane a base di verdure segue la stagionalità delle stesse. Le verdure sono alternate e sono coltivate nelle terre della famiglia Adinolfi.

Percorsi culinari: le terre Cilentane risplendono nei piatti

Il seguito del percorso gustativo è stato caratterizzato, sempre di più, da un tocco di eleganza.

Per esigenze di praticità vi traccio il menu in questo modo:

“Gambero Gambero Gambero”– gambero di Policastro, scottato su crema di mozzarella di bufala e maionese di gamberi. Accompagna tartare di gamberi con insalata di arance e finocchi, chips di gamberi, cannolo di gamberi e patate con carapace di gambero fritto;

“Triglia, pomodoro, crema d’aglio e cime di rapa”– triglia scottata con salsa di pomodoro alla pizzaiola, crema di cime di rapa, pane croccante e capperi essiccati, aglio croccante ed in crema;

“Tortelli, battuto di scampi, mela annurca e lime”– tortelli ripieni e limoni adagiati su battuto di scampi, mela croccante, serviti con brodo caldo di mela verde, scampi ed olio al prezzemolo;

“Spaghettini del Pastificio dei Campi con zafferano locale, asparagi di mare e scorfano”– spaghettino cotto con zafferano prodotto nella zona di Sala Consilina accompagnato con tartare di scorfano con ristretto a base di asparagi di mare che donano sapidità al piatto e pelle croccante di scorfano;

“Dentice dalla testa alla coda”– dentice cotto in padella con purea di carote e carotina baby glassata, insalatina di puntarelle condita con olio al finocchietto, pralina croccante al nero di seppia ripiena di guancia di dentice, maionese di yogurt a base di bufala accompagnata con mantecato di dentice.

Il secondo piatto è stato servito con pane rustico di farina non rimacinata ai cereali, lievitata sette ore.

“Ristretto di zuppa di pesce”- in un’ottica di riutilizzo degli avanzi dei cibi utilizzati per preparare i piatti di cui vi ho parlato, lo chef ha realizzato una zuppa di pesce sfruttando tutti i prodotti ittici precedentemente citati. Essa è stata accompagnata da pane croccante al timo;

“Predessert”- gelatina di carota con macedonia di carote e sedano;

“Dessert”- Lampone, mandorle e lamponi– sfera di cioccolato bianco, mandorle con cuore di lampone, crumble croccante e gelato al basilico;

Per chiudere sono state servite “piccole coccole” quali babà, tartelletta di frutta, macaron con crema ed è stata presentata una scatola con sigari al cioccolato.

L’autore di questo percorso di degustazione è Matteo Sangiovanni. La sua brigata segue, con dovizia e precisione, le indicazioni del fondatore del “Team Costa Cilento”.

Matteo Sangiovanni in breve: veterano al “Savoy Beach” di Paestum

Sangiovanni è uno chef dall’intensa esperienza. A prescindere dalla sua formazione, che è quella tipica di un qualsiasi altro cuoco, ovvero l’istituto alberghiero, sono le attività successive che lo elevano rispetto ad altri chef campani. Ha conquistato la medaglia d’oro ai nazionali di cucina di Alassio nel 1999. Ha lavorato al Four Seasons di Milano, all’Astoria di Firenze. Cucine di un certo livello lo hanno spinto sin al ristorante “Tre Olivi Paestum” del Savoy Beach Hotel. Il suo arrivo al ristorante “Le Radici” ha significato una svolta notevole nella città di Battipaglia. La sua competenza e la finezza dei suoi piatti mettono d’accordo tutti.

Non c’è nota discordante. Matteo Sangiovanni si distingue, ma anche per quell’umiltà nei gesti e nell’atteggiamento che conservano ben pochi chef.

Il suo scopo precipuo è esaltare i sapori conservando le proprietà nutrizionali dei cibi.

“Le Radici Experience”: tutto da vivere

Mi sento, dunque, di affermare che “Le Radici Experience” va vissuto. Le parole fuggono molte sensazioni che si percepiscono già all’ingresso nel locale. Anche il personale merita una lode per disponibilità ed attenzione.

Ringrazio il maître Francesco Grimaldi ed il sommelier Ivan Mendana Fernandez.

Per conoscere in profondità la storia della location potete cliccare qui.

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